La villa medicea La Ferdinanda, fu commissionata dal granduca Ferdinando I dei Medici (1549 - 1609) a Bernardo Buontalenti, noto architetto del '500, come residenza di caccia appena fuori il piccolo e delizioso borgo medievale di Artimino, nei pressi di Carmignano, nel Montalbano.
La Villa Medicea la Ferdinanda di Artimino è quindi di epoca più recente rispetto a Villa Ambra di Poggio a Caiano.
E' anche detta Villa dei Cento Camini per il gran numero di camini che svettano dal tetto ed è posizionata al centro di quella che era la tenuta medicea del Barco Reale, in cima a una collina da cui si può osservare uno straordinario paesaggio.
Fu ultimata in soli 4 anni tra il 1596 e il 1600 contribuendo ad accrescere la fama del Buontalenti, gettonatissimo all'epoca.
L'edificio, estremamente semplice all'esterno, è tipicamente rinascimentale, se non fosse per lo scalone scenografico di ingresso, terminato solo nel 1930 sui disegni del Buontalenti, raccoglieva all'interno, 56 sale disposte in ordine bizzarro.
All'interno di una di esse, nel salone detto delle ville, vi erano collocate le diciassette lunette (oggi conservate nel Museo "Firenze com'era") raffiguranti le residenze medicee che il fiammingo Giusto Utens dipinse alla fine del secolo XVI.
All'interno di una di esse, nel salone detto delle ville, vi erano collocate le diciassette lunette (oggi conservate nel Museo "Firenze com'era") raffiguranti le residenze medicee che il fiammingo Giusto Utens dipinse alla fine del secolo XVI.
Si tratta di un lavoro che ha permesso anche la ricostruzione storica, oltre che di valore artistico di tutte le 17 ville medicee dal Mugello fino a Quarrata.
Nella stanza del ricetto nel poggiolo, ricavata dal bastione angolare di sinistra vi si trovano affreschi attribuiti a Bernardino Poccetti mentre nell'appartamento di Cristina di Lorena, ci sono riquadri con eleganti figure femminili (Obbedienza, Castità e Gloria) dipinte dal Passignano.
La Villa Medicea dei Cento Camini passò poi ai Lorena e nel 1782 fu venduta dal granduca Pietro Leopoldo di Lorena al marchese Lorenzo Bartolomei, il quale passò la dimora per via ereditaria ai conti Passerini (1848), quindi fu venduta alla famiglia Maraini.
Dal 1983 al 2011 ha ospitato, nei sotterranei della villa La Ferdinanda, il Museo Archeologico Comunale di Artimino, dove sono conservati i reperti, soprattutto di età etrusca, del territorio di Carmignano. Nel 2014 la Villa è entrata a far parte del patrimonio UNESCO.