Folli ambizioni è l'esordio da scrittore del pratese Andrea Franceschini. Una giallo a sfondo satanico ambientato interamente a Prato.
Il libro vive su un avvincente intreccio di due storie parallele esattamente a un secolo di distanza. Nel 1904, Francesco Gramigni, decide di far ritorno dalla Spagna proprio nella sua città natale, aiutando il vecchio padre nella sartoria di famiglia, ma dopo essersi innamorato di Elena, la figlia del più ricco imprenditore cittadino, si troverà coinvolto nel pieno di una serie di omicidi a sfondo satanico.
Nel 2004, Alessio Gramigni, cammina d'agosto in una Prato deserta e riflette su sè stesso. Per puro caso si trova a indagare di strani rituali satanici avvenuti in città esattamente a Filettole, una tranquilla zona posizionata leggermente in collina. La storia ricorre dopo un secolo, il luogo non cambia. Come finirà?
Non mancano le descrizioni sulla città e citazioni storiche sulla Prato di inizio secolo: "Camminando ero arrivato fino al Serraglio, il punto preciso dove iniziava il centro della città, il luogo dove i mercenari spagnoli secoli prima avevano scelto per dare il via al tristemente famoso "sacco di Prato" il 29 agosto del 1512. Qui le abitazioni erano più vicine tra loro e più alte rispetto a quelle fuori mura, e proprio per questo il freddo mi sembrava meno intenso."
Ma anche quelle su alcuni particolari curiosi della Prato di oggi: "Mi diressi senza esitazioni lungo la ciclabile dalla parte che costeggiava il Bisenzio nel tratto di viale galilei, sperando di trovare un pò di ombra.
Le panchine, già di prima mattina, erano quasi tutte occupate da pensionati in cerca un pò di fresco e compagnia, così decisi di continuare a camminare fino a quando non ne avessi trovata una completamente libera.
Ogni tanto davo una rapida occhiata al fiume catturato dal riflesso del sole dell'acqua. Le uniche che sembravano aver risolto il problema dell'afa erano le nutrie in riva al Bisenzio:non appena la temperatura si faceva troppo alta per loro, si tuffavano in acqua senza pensarci due volte."
Nel 2004, Alessio Gramigni, cammina d'agosto in una Prato deserta e riflette su sè stesso. Per puro caso si trova a indagare di strani rituali satanici avvenuti in città esattamente a Filettole, una tranquilla zona posizionata leggermente in collina. La storia ricorre dopo un secolo, il luogo non cambia. Come finirà?
Non mancano le descrizioni sulla città e citazioni storiche sulla Prato di inizio secolo: "Camminando ero arrivato fino al Serraglio, il punto preciso dove iniziava il centro della città, il luogo dove i mercenari spagnoli secoli prima avevano scelto per dare il via al tristemente famoso "sacco di Prato" il 29 agosto del 1512. Qui le abitazioni erano più vicine tra loro e più alte rispetto a quelle fuori mura, e proprio per questo il freddo mi sembrava meno intenso."
Ma anche quelle su alcuni particolari curiosi della Prato di oggi: "Mi diressi senza esitazioni lungo la ciclabile dalla parte che costeggiava il Bisenzio nel tratto di viale galilei, sperando di trovare un pò di ombra.
Le panchine, già di prima mattina, erano quasi tutte occupate da pensionati in cerca un pò di fresco e compagnia, così decisi di continuare a camminare fino a quando non ne avessi trovata una completamente libera.
Ogni tanto davo una rapida occhiata al fiume catturato dal riflesso del sole dell'acqua. Le uniche che sembravano aver risolto il problema dell'afa erano le nutrie in riva al Bisenzio:non appena la temperatura si faceva troppo alta per loro, si tuffavano in acqua senza pensarci due volte."