Fra le antiche porte di Prato ancora esistenti troviamo Porta Santa Trinita che costituiva l’ingresso nella parte Sud Ovest del perimetro esagonale delle mura di Prato.
Il tratto di mura che va dal Bastione di Santa Trinita al Bastione San Giusto e che comprende la Porta stessa, fu completato nel 1382 sotto la Signoria di Firenze che voleva potenziare la difesa della città.
La zona di Santa Trinita è una parte antichissima della città che dava proprio origine ad uno dei quartiere medievali più popolosi di Prato: la contrada di Santa Trinita.
Intorno al 1100 la città di Prato era un borgo fra i più popolosi della Toscana e ancora racchiusa all’interno delle mura.
Le famiglie nobili e più influenti di Prato facevano a gara per avere torri alte e belle e in posizione strategica: tra via Santa Trinita e via Cambioni si ergeva la torre dei figli di Sesmondo, capostipite degli Scrigni, ma qui vi avevano torri anche i Pugliesi (Storia di Prato, Cap XI Vol.I pag 328. 1980 Edizioni Cassa di Risparmi e Depositi).
Tra la Porta Santa Trinita e gli archi di Frascati esiste ancora oggi il Bastione Santa Trinita.
Come osserva Giuseppe Marchini nella Storia di Prato “Le Arti figurative a Prato” (1980, Edizioni Cassa di Risparmi e Depositi), Porta Santa Trinita aveva già perso le sue torri al tempo della costruzione del Bastione per non impedire la visuale di sparo.
Intorno al 1100 la città di Prato era un borgo fra i più popolosi della Toscana e ancora racchiusa all’interno delle mura.
Porta Santa Trinita - Ingresso al centro storico |
Le famiglie nobili e più influenti di Prato facevano a gara per avere torri alte e belle e in posizione strategica: tra via Santa Trinita e via Cambioni si ergeva la torre dei figli di Sesmondo, capostipite degli Scrigni, ma qui vi avevano torri anche i Pugliesi (Storia di Prato, Cap XI Vol.I pag 328. 1980 Edizioni Cassa di Risparmi e Depositi).
Tra la Porta Santa Trinita e gli archi di Frascati esiste ancora oggi il Bastione Santa Trinita.
Porta Santa Trinita - uscita da via Santa Trinita |
Come osserva Giuseppe Marchini nella Storia di Prato “Le Arti figurative a Prato” (1980, Edizioni Cassa di Risparmi e Depositi), Porta Santa Trinita aveva già perso le sue torri al tempo della costruzione del Bastione per non impedire la visuale di sparo.