La Pieve di San Michele a Carmignano è una chiesa a pochi passi di distanza dalla piazza Vittorio Emanuele II a Carmignano, la piazza principale del paese. Questo luogo di culto è rinomato per ospitare uno dei capolavori di Jacopo Carucci, conosciuto come il Pontormo, uno dei massimi artisti del Cinquecento. La sua opera più celebre, La Visitazione, rappresenta uno dei massimi esempi del suo genio artistico.
Nonostante le sue dimensioni modeste e la posizione in mezzo alle colline del Montalbano, la chiesa è legata a storie e tradizioni affascinanti. Secondo la tradizione nel 1211 il Comune di Carmignano donò a Francesco d'Assisi un appezzamento di terra sul quale Bernardo da Quintavalle fece poi costruire un piccolo convento. La Chiesa fu eretta nel 1330 secondo uno stile tipicamente francescano con navata unica e capelle absidali, ma sia nel '500 che nei secoli successivi (nel '700) furono fatte delle modifiche, furono modificati gli arredi e aggiunte decorazioni pittoriche.
La Visitazione del Pontormo
Le pareti accolgono sei altari del periodo della Controriforma e proprio nel secondo altare di destra si trova la celebre Visitazione del Pontormo.
La tela fu dipinta a olio tra il 1528 e il 1530 e raffigura la visita di Maria, in attesa di Gesù alla cugina Elisabetta incinta di Giovanni il Battista.
Quello che colpisce di questo quadro tipico dell'iconografia cristiana del tempo è soprattutto il senso del mistero che lo avvolge, la leggerezza delle vesti delle quattro donne e l'espressività dei volti, i giochi cromatici, simbolo dell'inquietudine di un'artista bizzarro, schivo e melanconico.
Nel terzo altare da sinistra è da ricordare la Pala della Madonna del Rosario di Cosimo Lotti eseguita nel 1601. La Chiesa è dedicata al patrono di Carmignano San Michele, che viene celebrato il 28 settembre di ogni anno con la Festa di San Michele.
Quello che colpisce di questo quadro tipico dell'iconografia cristiana del tempo è soprattutto il senso del mistero che lo avvolge, la leggerezza delle vesti delle quattro donne e l'espressività dei volti, i giochi cromatici, simbolo dell'inquietudine di un'artista bizzarro, schivo e melanconico.
Nel terzo altare da sinistra è da ricordare la Pala della Madonna del Rosario di Cosimo Lotti eseguita nel 1601. La Chiesa è dedicata al patrono di Carmignano San Michele, che viene celebrato il 28 settembre di ogni anno con la Festa di San Michele.