A Prato, tra il 1500 e il 1600 si radica sempre di più il culto della Madonna. Una serie di eventi prodigiosi fanno sì che proprio in questo periodo si costruiscano Santuari e Chiese.
Il Santuario della Madonna del Soccorso nasce da un evento prodigioso avvenuto nel 1570 nei pressi di un tabernacolo, poco fuori Porta Santa Trinita, dipinto agli inizi del '400 da Piero o Antonio Miniati raffigurante l'immagine della Vergine che allattava il Bambin Gesù.
Il 6 novembre del 1570, una pastorella, mentre stava pascolando con il suo gregge fu sorpresa da una pioggia torrenziale che aveva allagato tutta la campagna. La bambina si rifugiò sotto il tabernacolo del Miniati posto in un sito leggermente rialzato e le acque non la raggiunsero.
Di fronte a questo evento miracoloso, cominciò ad arrivare a Prato un afflusso sempre maggiore di pellegrini fin quando nel 1575, iniziarono i lavori per la costruzione della chiesa, su disegno di Alfonso di Santi Parigi e che terminarono dieci anni più tardi nel 1585.
Il loggiato del portico che circonda la facciata su tre lati, offriva riparo ai pellegrini che accorrevano presso al Santuario che in quel tempo si trovava in aperta campagna e rappresenta una novità nelle chiese del tempo, un modello seguito da molte altre in Toscana tra il '600 e il '700.
Nel 1578, il "miracoloso" tabernacolo fu trasportato all'interno della chiesa, attorno al quale fu costruito un grande altare ad edicola in pietra serena.
Al pittore Santi di Tito, allievo del Bronzino, fu dato l’incarico di dipingere la tavola dei sette doni dello Spirito Santo che avrebbe racchiuso l'immagine miracolosa.Il campanile fu invece innalzato nel 1826 in stile barocco e neoclassico da Giovan Battista Bacci.
All'interno troviamo una navata unica con soffitto a capriate e alla destra dell'entrata troviamo l'acquasantiera donata nel settembre del 1578 dalle comunità in pellegrinaggio di Santa Lucia e San Bartolomeo a Coiano.
I pellegrinaggi anche da zone o frazioni nei dintorni della città erano infatti molto comuni a quell'epoca.
Al pittore Santi di Tito, allievo del Bronzino, fu dato l’incarico di dipingere la tavola dei sette doni dello Spirito Santo che avrebbe racchiuso l'immagine miracolosa.Il campanile fu invece innalzato nel 1826 in stile barocco e neoclassico da Giovan Battista Bacci.
All'interno troviamo una navata unica con soffitto a capriate e alla destra dell'entrata troviamo l'acquasantiera donata nel settembre del 1578 dalle comunità in pellegrinaggio di Santa Lucia e San Bartolomeo a Coiano.
I pellegrinaggi anche da zone o frazioni nei dintorni della città erano infatti molto comuni a quell'epoca.