Vogliamo trattare di un prodotto della pasticceria della Provincia di Prato che è lentamente scomparso fino a quasi diventare sconosciuto ai pratesi stessi nonostante abbia una storia di circa 150 anni. Ci riferiamo ai Mangia e bei (mangia e bevi).
Foto credit Arsia. Maura Taiti |
"...e dopo il cavolfiore ti darò un bel confetto di rosolio".
Fernando Tempesti, in Pinocchio edito da Feltrinelli osserva come il rosolio poteva essere il liquido ripieno di questi dolcetti che di solito venivano venduti dai pandiramerai. (Carlo Collodi, Pinocchio, Feltrinelli, 1993).
Adesso la produzione dei mangia e bei è scomparsa, al massimo li possiamo trovare sulle nostre tavole o in occasione di fiere e sagre paesane.
Ingredienti e Preparazione dei Mangia e Bei:
La farina, le uova, il grasso (olio o strutto), lo zucchero ed il lievito vengono impastati in una terrina. L’impasto viene messo a lievitare su panni di cotone umido. Con le mani, su una tavola di legno, si effettua la pezzatura delle focaccine che poi vengono messe nel forno a legna. Una volta fredde, si pratica un foro nella parte superiore (con un dito), così vengono riempite di sciroppo di menta o di cedro. (Prodotti tradizionali Arsia della Regione Toscana, Foto di Proprietà di Arsia - Autore Maura Taiti)
La farina, le uova, il grasso (olio o strutto), lo zucchero ed il lievito vengono impastati in una terrina. L’impasto viene messo a lievitare su panni di cotone umido. Con le mani, su una tavola di legno, si effettua la pezzatura delle focaccine che poi vengono messe nel forno a legna. Una volta fredde, si pratica un foro nella parte superiore (con un dito), così vengono riempite di sciroppo di menta o di cedro. (Prodotti tradizionali Arsia della Regione Toscana, Foto di Proprietà di Arsia - Autore Maura Taiti)