Situato nella più grande Piazza di Prato, Piazza Mercatale, Palazzo Gini appartenne ai Gini, famiglia pratese originaria di Cavagliano un paesino fra i monti della Calvana Pratese.
La famiglia scese a Prato nel XV secolo per poter amministrare il loro mulino che si trovava nei pressi di Porta Tiezi, situata nell’attuale Via Garibaldi.
La famiglia scese a Prato nel XV secolo per poter amministrare il loro mulino che si trovava nei pressi di Porta Tiezi, situata nell’attuale Via Garibaldi.
Palazzo Gini, in stile settecentesco (1710 – 20) colpisce per la sua struttura imponente ed è adiacente all’Oratorio di Sant’Ambrogio, costruito molto prima del palazzo, poco dopo la terribile peste del 1348.
L’Oratorio di Sant'Ambrogio fu costruito dal prete Ambrogio di Benricordato da Filettole e poi ristrutturato dai Gini nel ‘700 che lo tolsero dal degrado in cui era caduto.
Palazzo Gini, passò successivamente alla famiglia Mazzoni, al suo interno contiene degli affreschi che sono stati recentemente restaurati dal laboratorio di Vainella fondato da Leonetto Tintori.
Attualmente il palazzo è occupato da uffici del Comune di Prato. Tra Palazzo Gini e l'Oratorio di Sant'Ambrogio troviamo il Vicolo del Gini, utilizzato come chiasso, cioè come passaggio per collegare il palazzo con l'oratorio restaurato dalla famiglia.