Narnali, frazione nella Circoscrizione Ovest di Prato è un luogo nato nel basso medioevo attorno a via Pistoiese che si è trasformato da sobborgo a popolo intorno al ‘500.
Sembrerà strano parlare di Narnali, zona priva di particolari attrazioni turistiche, ma anche qui, con l’occhio attento, si può scorgere la presenza di alcuni segni storici e artistici rilevanti, come la Chiesa di Santa Maria a Narnali, oggi sconsacrata e risalente al XVII secolo.
Santa Maria a Narnali è un gioiello dimenticato, in una zona di via pistoiese piuttosto trafficata. L’edificio, posto in quella posizione, sembrerebbe rivendicare un restauro visto che il suo campanile ottocentesco, ma in stile chiese del ‘600, è sorretto da impalcature e le condizioni degli intonaci dell'edificio non sono affatto buone.
E’ attorno a questo vecchio spedale, rifugio dei pellegrini del tempo, che nasce la Narnali più sconosciuta ai nostri occhi. Quella che ci appare oggi è invece una zona che ha reso possibile l’arrivo di molti immigrati dal Sud subito dopo l’industrializzazione tessile e che ha anche ospitato il genio creativo dell’attore e regista Francesco Nuti.
Ed è proprio a Narnali, davanti alla nuova Chiesa di Santa Maria Assunta, che si svolge una scena del celebre film Madonna che Silenzio c’è stasera (1980): “Il Magnifico” suggerisce a Francesco le tre opzioni possibili per poter cambiare la propria vita in una Prato profondamente legata al settore produttivo tessile.
Il nome Narnali ha probabilmente origine neolatina; deriverebbe dal suffisso “Nar” che sarebbe una divinità fluviale che accomunerebbe il nome a quello della città umbra di Narni. Probabilmente ci si riferiva al fosso La Vella chiamato anticamente “Avenula” nei pressi di Chiesanova.