Ricercando ciò che distingue Prato da altri territori, non possiamo fare a meno di parlare della frazione di Pizzidimonte, alle pendici della Calvana tra Prato e il Comune di Calenzano.
Chiamata anche anticamente Pinzirimonte, è una zona leggermente in collina dove nel 1735 fu ritrovato il bronzetto etrusco di Pizzidimonte o statuetta dell’Offerente custodito oggi al British Museum di Londra.
Una statuetta votiva che avrebbe anticipato di oltre due secoli la scoperta degli scavi etruschi di Gonfienti a meno di un chilometro di distanza da questa frazione. La statuetta, ritrovata nel giardino di Villa Pieri nel '700, sparì per circa un secolo per poi riapparire magicamente esposta al British nel 1824.
La statuetta dell’offerente non era l’unica testimonianza di antica civilizzazione dell’area: in questa zona vi passava l’antica via Cassia e si incrociavano diverse altre vie.
Così si può ipotizzare che quest’area fosse la zona religiosa della città di Gonfienti, dove si trovava un santuario come osservato dal canonico Fontanelli nel manoscritto “Notizie di Prato” custodito presso la Biblioteca Roncioniana.
La statuetta dell’offerente non era l’unica testimonianza di antica civilizzazione dell’area: in questa zona vi passava l’antica via Cassia e si incrociavano diverse altre vie.
Così si può ipotizzare che quest’area fosse la zona religiosa della città di Gonfienti, dove si trovava un santuario come osservato dal canonico Fontanelli nel manoscritto “Notizie di Prato” custodito presso la Biblioteca Roncioniana.
Pizzidimonte era anche un territorio ricco di olivi fin dal medioevo, in questa zona infatti è documentata la produzione di olio di oliva, ricchezza principale di un mondo ancora contadino.
E’ qui che sorge la Chiesa di San Lorenzo in Pizzidimonte che “scruta” da un poggio la pianura pratese. La chiesa come osserva lo storico Renzo Fantappiè sorge a suo volta su un antico luogo di culto etrusco.