Sciarpe e plaid in cachemire, gioielli, ceramiche, giocattoli, accessori per la casa ma anche cioccolata, vino biscotti, tutto made in Prato. Questo e molto altro ancora al Museum Shop, il bookshop del Museo del Tessuto che per la mostra Lo Stile dello Zar ha rinnovato completamente la sua linea di prodotti.
Oggetti e gadget, che già in questa prima settimana si sono venduti molto bene, sono stati presentati questa mattina proprio al bookshop del Museo dal presidente della Fondazione Museo Andrea Cavicchi, dal direttore del Museo del Tessuto Filippo Guarini, dall'assessore provinciale al Turismo Antonio Napolitano, dal direttore dell'Apt Alberto Peruzzini e dai rappresentanti delle associazioni artigiane e dell'Unione industriale: il presidente della Cna Anselmo Potenza, Francesca Grillo per la Confartigianato e Saida Petrelli per l'Unione.
In rappresentanza delle tante aziende coinvolte c'erano anche l'orafo Andrea Amerighi, che ha realizzato un pendaglio ispirato alla cancellata della cappella della Sacra Cintola, Freak Out, che ha creato una linea di gioielli in vetro e metallo e il Lanificio Bigagli autore di una nuova linea di gadget in feltro.
“Le nuove linee e i tanti oggetti destinati ai visitatori del Museo e ai turisti che presentiamo stamani sono una ulteriore conferma dello straordinario lavoro di sinergia che istituzioni e forze economiche sono riuscite a fare per questo evento”, ha detto l'assessore Antonio Napolitano.
Filippo Guarini è entrato invece nel dettaglio del complesso lavoro necessario per coordinare artigiani, imprese ed esigenze del Museo in modo da realizzare prodotti appetibili e che rappresentino il territorio. “L'obiettivo era mettere a valore le produzioni già esistenti, per esempio scialli, coperte e sciarpe, ma anche progettare oggetti ispirati al patrimonio artistico e ai prodotti tipici”, ha concluso il direttore del Museo. “L'esigenza di gadget e oggetti 'made in Prato' è molto sentita, anche perché sono testimoni della creatività e della capacità di industriali e artigiani – ha aggiunto Alberto Peruzzini - Gli oggetti sono belli e adatti a compratori diversificati per caratteristiche e intenzioni di spesa, il prossimo passo è esportare il modello alle altre realtà museali e alla rete distributiva”.
I rappresentanti delle associazioni hanno sottolineato come le creazioni rappresentino la capacità di fare e la vitalità del distretto pratese e di quanto sia stata importante la collaborazione con il Museo per mettere a punto idee e prodotti di qualità.
La sinergia con le aziende tessili ha trasformato il bookshop del museo in una vetrina di eccellenza per le produzioni tipiche del distretto, con scialli, plaid, coperte, foulards, sciarpe da uomo e da donna rigorosamente 'made in Prato'. Di assoluto rilievo la linea di cravatte che il Museo ha ideato utilizzando il tessuto cardato, presente anche in diversi altri gadgets.
Il desiderio del Museo di creare una linea di oggettistica ispirata al patrimonio storico artistico strettamente legata al know how produttivo della città ha portato al coinvolgimento di alcuni artigiani ed aziende del territorio e sono nati gioielli ispirati ai motivi decorativi del duomo, ciondoli con lo stemma della città, portachiavi e bracciali che riproducono il monumento di Moore e molto altro ancora.
La valorizzazione delle risorse del territorio ha portato la Fondazione Museo del Tessuto anche alla creazione di una linea food, lanciata in esclusiva in occasione della mostra.
“Selezione Museo del Tessuto” è il nome di questa linea di prodotti enogastronomici nata dalla collaborazione con alcune aziende del territorio con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze alimentari: dai biscotti al Vin Santo, dalle marmellate e confetture al Vino di Carmignano, dalla cioccolata al vermuth di Prato.
Le aziende coinvolte sono: Luca Mannori (cioccolata), Forno Steno (biscotti con packaging in cardato), Numquam (vermouth, gelatine e marmellate), Immobiliare Castelvecchio (vino, olio e Vin Santo). Per alcuni di questi prodotti, inoltre, il Museo ha realizzato un packaging totalmente ispirato alla mostra che ha portato alla creazione della “Cioccolata dello Zar” e del “Vino dello Zar”.
Ultima importante novità il restyling del marchio “Idee in Fabbrica”, la linea di gadget tessili creata e progettata dal Museo, adesso rinnovata nella linea grafica e nella tipologia di prodotti, molti dei quali ispirati alla mostra. La collaborazione del Museo con il fotografo Alessandro Moggi ha portato alla progettazione di una rinnovata e ampia linea di cartoline, che ai monumenti cittadini affianca nuovi soggetti quali la natura e i paesaggi della Val di Bisenzio, le testimonianze dell’archeologia industriale, i frammenti di vita lavorativa dell’industria tessile.
Le aziende e gli Artigiani partecipanti - Ci sono aziende per ogni settore, dal restauro e arredo in legno Lignum e Bottega Artigiana Migaldi, ai gioiellieri e orafi Genesis, Andrea Amerighi, Marco Torracchi e Alessandro Bardi, alla creazione artigianale di oggetti in vetro e ferro come Freak Out, alla ceramica Titti Ceramiche. C'è Impronta d'artista di Monica Bedini per pitture e sculture, e Ovattoni cornici con cornici artistiche e specchiere. Ci sono produttori di bijoux e accessori moda come Il Giardino dell'Eden e Brogifibre, di biancheria come ROPA Manifatture srl, di accessori per la casa e complementi d'arredo come Francesca Lombardi e Il gatto e la volpe fino, alla pelletteria con Pelletteria pratese e Pietro Vetere, all'abbigliamento da lavoro, Filimaglialabor, e per cani con Sorridiamoci. Per le produzioni tessili Breal srl, Cecchi e Cecchi–Forte srl, Furpile Idea, Gammatex di Mario Desii, L’accessorio srl (del gruppo Faliero Sarti), il lanificio Bigagli spa e la tintoria industriale Supercolor srl. E c'è anche la Scuola d'arte Leonardo con Incisioni a punta secca di particolari del territorio.