In Val di Bisenzio, a Nord di Prato, nel Comune di Cantagallo, troviamo la Rocca di Cerbaia, una struttura medievale che si può osservare dalla strada regionale che conduce verso Vernio.
Per raggiungere la Rocca di Cerbaia dobbiamo faticare non poco: dopo il ponte medievale di Carmignanello parte un ripido sentiero (il numero 48 del Cai Prato) e ci troviamo così a 368 metri di altezza.
Per raggiungere la Rocca di Cerbaia dobbiamo faticare non poco: dopo il ponte medievale di Carmignanello parte un ripido sentiero (il numero 48 del Cai Prato) e ci troviamo così a 368 metri di altezza.
La Rocca di Cerbaia, era una fortezza del XII secolo appartenuta ai conti Alberti, signori di Prato, di Vernio e della Mangona. Un presidio perfetto per difendere i territori anche se fu utilizzata come dimora abituale.
La leggenda vuole che Dante Alighieri, nel 1285, non ancora ventenne e in fuga dall’esilio di Firenze, bussò alla porta della Rocca chiedendo asilo agli Alberti, ma nessuno gli aprì.
L’episodio non è certo ma è sicura invece la condanna del poeta verso Napoleone e Alessandro Alberti che vengono inseriti nell’inferno nel girone dei traditori "Se vuoi saper chi son cotesti due/La valle onde il Bisenzio si dichina/Del padre loro Alberto e di lor fue./D'un corpo usciro: e tutta la Caina/Potrai cercare e non troverai ombra/Degna più d'esser fitta in gelatina".
Dopo gli Alberti, la Rocca di Cerbaia passò sotto il dominio fiorentino e nel ‘400 venne quasi smantellata. Fu invece recuperata nel 1512 dal Podestà di Prato per difendersi dagli attacchi degli Spagnoli in occasione del doloroso Sacco di Prato.
Passata nell’800 alla famiglia Pratese dei Novellucci la Rocca di Cerbaia fu acquistata dal Comune di Cantagallo nel 1999 che ha recuperato in parte la struttura ormai in stato pericolante. Dai lavori di ristrutturazione e di studio è emersa una necropoli con 7 bambini di età compresa fra gli uno e i 4 anni proprio all’interno della cerchia muraria della Rocca.
La Rocca di Cerbaia è un torrione Pentagonale, un mastio ormai rudere ma che ci dà bene l’idea di cosa fosse questa struttura circondata poi da due cerchie murarie. Il verde circostante accresce enormemente il fascino di questo luogo.
La leggenda vuole che Dante Alighieri, nel 1285, non ancora ventenne e in fuga dall’esilio di Firenze, bussò alla porta della Rocca chiedendo asilo agli Alberti, ma nessuno gli aprì.
L’episodio non è certo ma è sicura invece la condanna del poeta verso Napoleone e Alessandro Alberti che vengono inseriti nell’inferno nel girone dei traditori "Se vuoi saper chi son cotesti due/La valle onde il Bisenzio si dichina/Del padre loro Alberto e di lor fue./D'un corpo usciro: e tutta la Caina/Potrai cercare e non troverai ombra/Degna più d'esser fitta in gelatina".
Dopo gli Alberti, la Rocca di Cerbaia passò sotto il dominio fiorentino e nel ‘400 venne quasi smantellata. Fu invece recuperata nel 1512 dal Podestà di Prato per difendersi dagli attacchi degli Spagnoli in occasione del doloroso Sacco di Prato.
Passata nell’800 alla famiglia Pratese dei Novellucci la Rocca di Cerbaia fu acquistata dal Comune di Cantagallo nel 1999 che ha recuperato in parte la struttura ormai in stato pericolante. Dai lavori di ristrutturazione e di studio è emersa una necropoli con 7 bambini di età compresa fra gli uno e i 4 anni proprio all’interno della cerchia muraria della Rocca.
La Rocca di Cerbaia è un torrione Pentagonale, un mastio ormai rudere ma che ci dà bene l’idea di cosa fosse questa struttura circondata poi da due cerchie murarie. Il verde circostante accresce enormemente il fascino di questo luogo.