La porta d’ingresso laterale del Duomo di Prato, nei pressi del Campanile, rimanda a una storia - leggenda legata al culto mariano della Sacra Cintola: Musciattino, un canonico pistoiese, tentò di impadronirsi del Sacro oggetto e per lui le cose andarono malissimo.
Il 27 luglio del 1312, Giovanni di Ser Landetto, detto Musciattino, riuscì ad impossessarsi della reliquia. Il movente del furto era probabilmente per venderla a Firenze o a Pistoia, in cambio di denaro e fama.
Musciattino venne catturato, gli furono tagliate entrambe le mani in Piazza Duomo. La folla inferocita lanciò la mano destra dalla rabbia sul portale laterale della Cattedrale, dove ancora oggi si dice che ci sia il segno del sangue della sua mano (ma è una venatura rossa del marmo).
Musciattino venne poi arso vivo sul greto del fiume Bisenzio dopo essere stato legato per i piedi alla coda di un asino e trascinato a giro per tutta la città. Leggendo fra le righe, tra storia, leggenda e campanilismo è che non si scherza con la cintola dei pratesi.
Il portale laterale dove è nata la leggenda della mano di Musciattino |
Musciattino venne catturato, gli furono tagliate entrambe le mani in Piazza Duomo. La folla inferocita lanciò la mano destra dalla rabbia sul portale laterale della Cattedrale, dove ancora oggi si dice che ci sia il segno del sangue della sua mano (ma è una venatura rossa del marmo).
Musciattino venne poi arso vivo sul greto del fiume Bisenzio dopo essere stato legato per i piedi alla coda di un asino e trascinato a giro per tutta la città. Leggendo fra le righe, tra storia, leggenda e campanilismo è che non si scherza con la cintola dei pratesi.