Situata nella parte Ovest del perimetro esagonale delle mura cinquecentesche di Prato, Porta Pistoiese dà l’accesso a via San Vincenzo che la collega a Piazza San Domenico. Fu realizzata tra il 1315 e 1325 in alberese con mattoni di forme gotiche di gusto senese.
Fra le Porte di accesso alla città di Prato, fra le più eleganti all’ interno della sua cinta muraria, è sicuramente Porta Pistoiese. Costruita in stile Gotico, è ingresso ad una parte di Prato volontariamente più nascosta, quella che custodisce monasteri e chiese inaspettate.
E’ in via San Vincenzo che sono nati, agli inizi del ‘500 due monasteri: il Monastero Benedettino di San Clemente sul lato sinistro della strada e il Monastero di San Vincenzo, sul lato destro.
Nei locali Comunali contigui alla Chiesa di San Clemente, troviamo la gloriosa Società Corale Guido Monaco, fondata nel 1878 da Oreste Vannucci. E’ qui che si trova l’antico refettorio del Monastero dove nel 1598 Alessio Gimignani eseguì l’affresco delle Nozze di Cana.
Il Monastero di San Vincenzo era invece alla fine del ‘500, il più grande monastero femminile della città ed ospitava ben 300 monache. Era nato nel 1503 per iniziativa di una vedova con nove fanciulle. All’ interno del Monastero, esiste un coro cinquecentesco e tutte gli ambienti sono decorati in stile barocco.
La Chiesa di San Vincenzo o Basilica di Santa Caterina de Ricci, adiacente al Monastero, ha il lato sinistro su Piazza San Domenico ed è un gioiello soprattutto all’interno, con soffitti affrescati del ‘700.