Due architetture di primo livello emergono in Piazza Santa Maria delle Carceri, nel centro di Prato, e le conferiscono una visuale davvero suggestiva.
Due strutture, una rinascimentale e l'altra medievale: la Basilica di Santa Maria delle Carceri e il Castello dell'Imperatore che si uniscono nella visuale per creare un unico monumento.
Due strutture, una rinascimentale e l'altra medievale: la Basilica di Santa Maria delle Carceri e il Castello dell'Imperatore che si uniscono nella visuale per creare un unico monumento.
Origine del nome della Piazza
La Piazza trae il nome dall'omonima Chiesa che fu costruita sul carcere delle Stinche, su una parete del quale era affrescata una Madonna con bambino.
Il 6 luglio del 1484 si chiamò al miracolo: il volto della Vergine cambiava atteggiamento come se fosse viva. Si decise così di costruire l'attuale chiesa con l'incarico conferito a Giuliano da Sangallo, architetto preferito da Lorenzo il Magnifico.
Connessione Storica tra Lorenzo dei Medici e Federico II
In Piazza delle Carceri a Prato sembra quasi che il nome di uno dei più grandi politici e mecenati italiani, Lorenzo dei Medici si sia unito a posteriori, mediante una connessione di intenti storici e architettonici, a fianco di un' altra grande figura politica e amante dell'arte che lo aveva preceduto quale Federico II di Svevia detto lo "Stupor Mundi".
L'altra struttura infatti stupefacente è il Castello dell'Imperatore, costruito per volontà proprio di Federico II, e progettato dal suo fidato architetto Riccardo da Lentini tra il 1247 e il 1248 come roccaforte contro la "guelfa" Firenze. Il Castello rappresenta l'unico esempio di architettura svevo normanna del Centro - Nord Italia.
Veduta della Piazza Santa Maria delle Carceri dal Castello dell'Imperatore |
La Piazza fino al '600 e '700
Il disegno di Remigio Cantagallina, incisore e pittore del XVII secolo, rivela l'esistenza di due torri preesistenti al Castello dell'Imperatore, visibili tra i rami dell'albero in primo piano, e include la Torre della Buca, situata più a sinistra. Oltre a offrire uno spaccato della vita quotidiana del Seicento, questa opera, parte della collezione del British Museum di Londra, documenta con precisione l'aspetto di Piazza delle Carceri nei primi anni del XVII secolo.
Remigio Cantagallina: Piazza Santa Maria delle Carceri ai primi del '600. British Museum Collection. |
Anche da questa stampa del 1750 emerge chiaramente come le torri del Castello fossero elementi distintivi e parte integrante dello skyline di Prato dell'epoca.
Particolare di stampa "Città di Prato nel Granducato di Toscana" di Thomas Salmon 1750. |
Dalla parte opposta della Piazza si può scorgere il Monumento ai caduti di Antonio Maraini fiancheggiato da cipressi e inaugurato nel 1934. Da qui, attraverso il Vicolo de' Bardi si accede a Piazza Santa Maria del Castello in direzione di Palazzo Pretorio, mentre a Nord si arriva a via Pugliesi, vero e proprio centro della "movida" pratese.
In Piazza Santa Maria delle Carceri si scorge anche il campanile e il giardino absidale della Chiesa di San Francesco dove è esposta l'opera Immagine di Salvatore Messina (1962). Di recente la piazza si è animata con locali per aperitivo e ristoranti.
Piazza Santa Maria delle Carceri vista in 3d con google |